Metafora e memoria in Proust

Proust ha conferito alla metafora una centralità sia stilistica che teorica. A suo parere, la metafora non è un semplice sostituto dell'espressione letterale, ma svolge una funzione cognitiva, portando alla luce relazioni e aspetti della realtà che altrimenti rimarrebbero inesplorati. L'articolo intende mostrare che anche i ricordi della memoria involontaria possiedono una struttura metaforica. Così come nella metafora coesistono una pars destruens e una pars construens, nella reminiscenza autentica la decostruzione di una temporalità lineare e astratta è la premessa indispensabile per una riconfigurazione del passato che ne faccia balenare inedite possibilità di significato. Come la metafora, la memoria involontaria deve mettere in atto una trasgressione categoriale, deve sospendere le categorie e le classificazioni precedenti per far emergere la ricca rete di relazioni che permea ogni frammento della nostra esistenza. Infine, come la metafora ridescrive la realtà all'insegna della metamorfosi, così la memoria involontaria trasforma i rapporti abituali tra passato e presente. L'opera d'arte nata dalle epifanie della memoria involontaria adotterà una pratica espressiva capace di intrecciare realtà e immaginazione, percezione e memoria, oggettività e soggettività.