Nonostante la vasta evidenza empirica sulla rilevanza delle istituzioni statali per la fornitura dei beni pubblici, l'enforcement dei contratti ed una protezione appropriata dei diritti di proprietà, l'analisi economica manca di una framework coerente ed organico che ne spieghi le origini e gli effetti.
Allo scopo di colmare questo gap, ci proponiamo di costruire ed analizzare, attraverso una combinazione di metodologie prese a prestito dall'archeologia, dall'assiriologia, economia, storia, legge e scienze politiche, un innovativo dataset sulle prime istituzioni statali stabili, registrate nelle 44 principali città mesopotamiche tra il 3050 e 1750 a.C. Diversamente da dataset simili sulle società medievali e moderne, questo dataset non solo non è influenzato dall'effetto composto della colonizzazione europea, ma mostra anche una variazione panel dettagliata ed ampia sulle economie sufficientemente semplice da collegare in modo credibile gli incentivi economici con l'evoluzione istituzionale.
Le predizioni testabili empiricamente nascono dall'idea che le condizioni produttive avverse spingessero le elites, incapaci di impegnarsi in modo vincolante a trasferimenti futuri, a condividere il potere decisionale con le non-elite al fine di convincerle che una parte sufficiente dei profitti derivanti dall'investimento comune sarebbe stato condiviso attraverso la fornitura di beni pubblici. Queste riforme incoraggiano la cooperazione. In primo luogo, testeremo se shocks produttivi negativi abbiano determinato - attraverso l'adozione di un processo politico più inclusivo - la capacità fiscale dello stato, intesa come l'abilità delle elite di indurre la cooperazione con le non-elite attraverso la fornitura di un bene pubblico di valore. Diversamente dalla letteratura esistente, noi identificheremo la capacità fiscale dello stato attraverso misure di inclusività nel design della politica fiscale, anzichè attraverso un gettito fiscale non osservabile e considereremo determinanti geografiche esogene.Questo sottoprogetto si propone di identificare le forze tecnologiche che possono trainare la formazione endogena dell'ordinamento fiscale in queste aree in via di sviluppo, in gran parte agricole, dove il trasferimento istituzionale ha fallito.
In secondo luogo, valuteremo se le riforme verso un processo politico più inclusivo e/o una riduzione della eterogeneità delle preferenze, identificate con un grado più piccolo di diversità etno-linguistica della popolazione, abbia indotto riforme verso un ordinamento legale più centralizzato, ad esempio attraverso il passaggio dalla legge judge-based, ad una legge statutaria, oppure ad un cambiamento dalle regole di proprietà alle regole di responsabilità. Per isolare la componente endogena di questi equilibri istituzionali, ci proponiamo di utilizzare le componenti esogene delle loro determinanti, come il profitto per la inclusività del processo politico e la distanza dalla frontiera tecnologica, che stimiamo utilizzando location che variano nel tempo, a seconda delle esportazioni di metalli e dal grado di diversità nelle preferenze. Questo sottoprogetto ci permetterà di valutare un vasto programma di riforme legali che ha interessato negli ultimi decenni giurisdizioni prevalentemente agricole in via di sviluppo.