In Emilia-Romagna negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo declino della coltivazione del pero, con una riduzione drastica del superficie coltivata e il crollo della produzione. Tra le cause si annoverano i danni e le difficoltà nella gestione di alcuni fitofagi e patologie (cimice asiatica e maculatura bruna in primis), oltre alle conseguenze dirette e indirette del cambiamento climatico. Questo piano nasce con l’obiettivo di dare agli agricoltori risposte operative per contribuire a risollevare la coltivazione del pero dalla situazione critica attuale e mira a fornire strategie e protocolli mirati alla protezione del pero dai principali fitofagi (cimice Asiatica, psilla, tingide), usando opportune combinazioni di prodotti corroboranti e trappole. Verranno selezionati prodotti già in uso in agricoltura (polveri di roccia, prodotti liquidi a base di zolfo, propoli idro-alcolico) per i quali attualmente mancano indicazioni specifiche sul dosaggio, le tempistiche, le modalità di impiego, gli effetti potenzialmente negativi sulle piante. Il piano si articola in 4 macro-azioni: a) caratterizzazione, analisi della distribuzione e valutazioni sulla persistenza di corroboranti in polvere sulle superfici fogliari in relazione al tempo e al dilavamento da piogge; b) valutazione degli effetti microclimatici ed ecofisiologici dell'applicazione delle polveri di roccia su piante di pero e degli effetti fitotossici di prodotti a base di zolfo e propoli idroalcolico; c) valutazione degli effetti dei corroboranti su fitofagi target, sui relativi antagonisti naturali (parassitoidi e predatori) e sul contenimento di altre avversità (tra cui fitofagi secondari e la patologia della maculatura bruna); d) applicazione e valutazione di specifiche strategie integrate, combinando i corroboranti opportunamente dosati e trappole luminose per catture massali. Grazie al progetto verranno resi disponibili dei vademecum sulle modalità di utilizzo dei prodotti in relazione al tempo e alle precipitazioni, dando indicazioni precise sulle risposte misurate sulle piante anche in relazione all'irraggiamento e al calore. Verranno definiti protocolli operativi per l'uso di combinazioni di corroboranti e trappole nei diversi momenti del ciclo colturale mirati a massimizzare il contenimento delle avversità, salvaguardando al tempo stesso l'azione degli antagonisti naturali e la salute delle piante. Nel complesso, applicando i risultati di questo piano, gli agricoltori (sia in produzione integrata che biologica) potranno contenere i principali fitofagi in modo più sostenibile ed efficace, riducendo significativamente l’uso di insetticidi contribuendo a ripristinare la produttività del pero.