The reporting of sustainability and the sustainability of reporting: standards, connectivity and ratings in the aftermath of the EU CSRD
Progetto La sostenibilità, lo sviluppo sostenibile e la finanza, i mercati orientati alla sostenibilità e i comportamenti aziendali "camminano sulle gambe" dell'informazione sulla sostenibilità. Muovendo da questo assunto, il progetto si propone di indagare le problematiche per le società non finanziarie (NFC) europee legate all'introduzione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell'UE e degli European Sustainability Reporting Standards (ESRSs) che segnano una profonda discontinuità nella rendicontazione aziendale rendendola obbligatoria per le società europee, comprese le PMI quotate, la pubblicazione di un'ampia gamma di informazioni su temi ambientali, sociali e di governance (ESG). Nell'aprile 2021 la Commissione europea ha pubblicato una proposta di testo di tale direttiva, la cui versione definitiva è stata approvata dai colegislatori dell'UE il 28 novembre 2022. Parallelamente, l'European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha avviato l'elaborazione di ESRS (12 finora) che le imprese devono adottare per conformarsi alla CSRD. La CSRD e gli ESRS sono stati sviluppati all'interno del più ampio quadro normativo dell'UE che ha avuto inizio con il Green Deal dell'UE e che comprende la tassonomia verde (Reg. 852/2020), il regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR), una proposta di direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e una tassonomia sociale di prossima uscita. Nel frattempo, la Fondazione IFRS ha istituito sotto il suo ombrello l'International Sustainability Standards Board (ISSB) che nell'aprile 2022 ha rilasciato due Exposure Draft per il contesto internazionale. Nonostante tutti questi recenti sviluppi nell'arena del reporting di sostenibilità, molto poco è stato indagato sull'effettiva "sostenibilità" di questo tipo di reporting sia dal punto di vista della produzione che del consumo. In tal senso, le molteplici sfide affrontate sia dalle aziende che dalle agenzie di rating ESG alla luce di questo nuovo scenario rimangono ancora in gran parte sconosciute sconosciuto alla letteratura accademica. Utilizzando metodologie qualitative e quantitativo-statistiche (di natura parametrica e non parametrica), la ricerca esamina le difficili sfide poste da questo regolamento UE e dai relativi standard di rendicontazione ai preparatori e agli utenti rispettivamente in termini di: a) coerenza interna delle varie legislazioni dell'UE in materia di rendicontazione di sostenibilità nonché la loro interoperabilità con gli standard di rendicontazione dell'ISSB), b) la produzione di informativa sulla sostenibilità da parte delle NFC, con particolare riferimento alla sua materialità e connettività con l'informazione finanziaria tradizionale, e c) le modalità di costruzione dei rating ESG e la loro capacità rappresentativa di cogliere e valutare adeguatamente le performance di sostenibilità delle imprese. La ricerca si concentra sulle aziende dei più grandi paesi europei e il risultato atteso è una migliore comprensione delle tre questioni cruciali di cui sopra per rendere questa rivoluzione del reporting di sostenibilità sostenibile per le aziende dell'UE. Si attendono anche utili indicazioni di policy.