’industria automobilistica europea si trova ad affrontare una serie di sfide: la decarbonizzazione sta imponendo un importante passaggio verso i propulsori elettrici e le tecnologie di stoccaggio dell’energia; le preferenze degli utenti del settore stanno cambiando con il progredire della digitalizzazione; gli sviluppi geopolitici stanno frammentando il mercato globale e minacciando la fornitura di materie prime critiche; nuovi attori stanno entrando nei mercati con prototipi di veicoli che sfidano l’industria automobilistica “classica”.
Questi fattori, sebbene di natura diversa, stanno mettendo a rischio la competitività delle tradizionali strutture industriali italiane ed europee. Queste strutture sono altamente sofisticate e complesse, come si riflette, ad esempio, nelle relazioni altamente sviluppate tra OEM e fornitori. Fino a dieci anni fa, l’opinione generale era che i nuovi arrivati sul mercato avrebbero inevitabilmente fallito a causa di questo ostacolo legato alla complessità. Il gran numero di start-up automobilistiche provenienti dalla Cina, ma recentemente anche dagli Stati Uniti, ha dimostrato che non è più così. Al contrario, come in ogni mercato sempre più dominato dalle tecnologie digitali, i veloci stanno battendo i lenti e gli operatori storici vengono sconfitti dagli aggressori innovativi.
In termini di modelli di business e di organizzazione del settore, anche la tradizionale struttura a più livelli dei fornitori subirà drastici cambiamenti nei prossimi anni come risultato di queste molteplici trasformazioni parallele: La supremazia degli OEM sarà messa in discussione, i fornitori di software avranno un ruolo sempre più importante e diverso da quello tradizionale e potremmo ritrovarci con un panorama completamente rimodellato di nuovi fornitori Tier 1 e nuovi OEM. È quindi importante che gli Stati membri dell’UE creino un’atmosfera in cui le nuove idee non solo possano fiorire, ma in cui le nuove aziende possano essere aiutate a raggiungere rapidamente il mercato.
La creazione di un simile ambiente in Europa è di per sé un obiettivo molto ambizioso, data la situazione del settore e le relazioni storicamente sviluppate tra gli attori. Ma il progetto HAL4SDV andrà ben oltre, lavorando verso standard, competenze e componenti comuni.
A tal fine, questo progetto mira a fornire una gamma di soluzioni software, strumenti e metodi che saranno resi disponibili come open source con un TRL di 4 e 5 verso la fine del progetto da un lato, e soluzioni basate su IP dall'altro. D'altra parte, i livelli TRL da 4 a 5 si integrano e si collegano all'open source. Considerata la situazione molto eterogenea che affrontiamo attualmente, con molte iniziative indipendenti e non coordinate che agiscono quasi come “isole” in attività di ricerca e sviluppo più piccole o più grandi, questo rappresenterebbe un enorme passo avanti nella direzione di razionalizzare gli sforzi e diventare molto più produttivi nel settore target di astrazione hardware. I partner del settore sarebbero quindi in grado di attingere a questo ricco bacino di componenti e strumenti software (open source). I partner accademici, invece, si concentreranno sul riempimento della pipeline dal basso verso l’alto (i.e.: TRLs 1-3). Idealmente, attraverso HAL4SDV, si formerà un ecosistema sostenibile, creando una rete tra organizzazioni di ricerca, fornitori di tecnologia ed OEM del tipo che si è rivelato così efficace negli Stati Uniti (Stanford U, CMU vs. Tesla, Rivian, Waymo, ... ) e sta iniziando a generare enorme valore in Cina (Tsinghua U, CAS vs. Baidu, Tencent, Pony AI, BYD, ...).
Mentre i nuovi operatori si concentrano sullo sviluppo di nuove auto con interfacce di guida e qualità di guida superiori basate sulle tecnologie software più recenti e prive di componenti legacy, gli operatori storici sono ostacolati dalla necessità di risolvere i problemi sof